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martedì 1 novembre 2011

Ammonium Carbonicum

DESCRIZIONE
Ammonium carbonicum è il sesqui-carbonato d’ammonio o semplicemente carbonato d’ammonio, cioè è il sale di ammonio dell’acido carbonico avente formula chimica (NH4)2CO3. E’ un sale cristallino trasparente dal forte odore di ammoniaca, dal sapore pungente e caustico ed è molto solubile in acqua.
I sali ammoniacali si possono ricavare sia a partire da ammoniaca gassosa + acidi anidri, sia a partire da una soluzione di ammoniaca in un acido. L’ammoniaca si forma in natura in seguito alla decomposizione delle sostanze organiche ed è presente in piccole quantità nella nostra atmosfera, mentre è una componente significativa di molti pianeti e comete. Un tempo l’ammoniaca era utilizzata nel liquore anice e si impiegava come stimolante, cardiotonico e diaforetico. Oggi è adoperata per produrre fertilizzanti, esplosivi e fibre sintetiche come il nylon ed il rayon. Il carbonato d’ammonio inoltre entrava nella composizione dei sali che si facevano annusare in caso di svenimento.
Esiste una certa analogia tra i sali di ammonio ed i sali di potassio, sia per la loro solubilità che per la loro caratteristica di poter formare sali doppi. Ciò vuol dire che Ammonium carbonicum e Kali carbonicum, hanno in omeopatia alcune somiglianze. Il radicale ammonio è irritante per le mucose e provoca secrezioni acri (questo non esiste in Kali carbonicum), causando, qualora ingerito, una gastroenterite tossica e gravi alterazioni del sangue. A livello polmonare induce aumento della frequenza respiratoria con secrezione mucosa, fino ad arrivare, in caso di dosi elevate, a stati acuti di polmonite. I vapori inoltre sono fortemente irritanti per gli occhi. Ciò rende Ammonium carbonicum analogo ad alcuni veleni, in particolare a quelli dei morsi dei serpenti, che causano grave intossicazione del sangue e pertanto un antidoto di questi, per la Legge di similitudine.
Il rimedio omeopatico Ammonium carbonicum si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, in soluzione di acqua distillata del sesqui-carbonato d’ammonio.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.

CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Ammonium carbonicum agisce come un rimedio di fondo nelle astenie e debolezze croniche, nei casi di pressione arteriosa bassa con tendenza agli svenimenti, nella fragilità delle pareti venose (emorroidi, debolezza dei capillari nasali con epistassi, insufficienza venosa in genere), come miorilassante delle vie respiratorie ed è utile per il catarro difficile da espellere e per la tosse secca. La maggior parte delle affezioni curabili conAntimonium carbonicum ha come sintomo comune la dispnea (respirazione difficile). I sintomi peggiorano con il freddo, con l’umidità e nelle ore notturne. Gli stessi sono accompagnati da stanchezza e sonnolenza durante il giorno. Ammonium carbonicum è anche il rimedio della stanchezza cronica: il soggetto cioè manca di reazione.
La costituzione è carbonica e la diatesi è prevalentemente psorica. La lateralità è dx.
Il rimedio è incompatibile con Lachesis ed ha quali antidoti Arnica montana, Camphora, Hepar sulfur, Rhus toxicodendron.
Trattasi di un rimedio venoso a tendenze emorragiche ed all’ulcerazione, con sangue di colore molto scuro. Tutte le secrezioni ed i liquidi organici sono acri, aspri, acidi e provocano escoriazione (naso, bocca, gola, stomaco, intestino e ano, genitali, ecc.). Il rimedio agisce sul sangue, sulla respirazione, sul cuore, sulsistema nervoso, sulle mucose e sulla pelle. E’ indicato negli stati acuti e cronici di malattie caratterizzate da intossicazioni del sangue che si ripercuotono sulla respirazione e nei casi in cui siano presenti disturbi respiratori associati a disturbi cardiaci.
La pelle è violacea, il colorito spesso cianotico o a chiazze rosse con estremo pallore. Sono possibili eruzioni cutanee dalla desquamazione, all’ascesso, al foruncolo.
Il soggetto ha un respiro affannoso, una dispnea con sintomi cardiaci (palpitazioni). Di notte deve respirare con la bocca e di giorno apre la finestra o esce all’aperto per respirare meglio: desidera aria fresca, nonostante sia freddoloso.
La gola è rossa e le ghiandole sottomascellari e cervicali sono ingrossate. La deglutizione è difficile ed avverte la sensazione di avere qualcosa conficcata in gola (come Argentum nitricum). Ha fuoriuscite di sangue dal naso (epistassi) quando si lava il viso, vene gonfie e mani bluastre dopo averle lavate con acqua fredda. Non ama lavarsi perché ciò aggrava i suoi sintomi.
Il rimedio è particolarmente adatto a donne prosperose, robuste, sempre stanche ed affaticate, sedentarie, poco propense al movimento, con palpitazione e dispnea al minimo sforzo. Ma anche a persone anemiche, delicate, magre e spossate, che si raffreddano spesso d’inverno, che svengono facilmente. Ai bambini cui non piace lavarsi.
Antimonium carbonicum è disperato ed agitato, triste ed a volte depresso, ha voglia di piangere, è colto da ansia ed ha disturbi gottosi, cardiaci, prostrazione, dispnea, cefalea, dolori alle ossa ed ai denti con gengive emorragiche. Ha denti dondolanti, unghie giallastre, capelli che cadono. Soffre di emorroidi sanguinanti. Le donne sono colte da senso di prostrazione prima delle mestruazioni ed hanno emorroidi durante le mestruazioni.
Tutti i sintomi compaiono con il tempo grigio, freddo, umido, dopo essersi bagnati: ciò mette il soggetto di cattivo umore. I sintomi migliorano con il tempo secco, giacendo sull’addome, sul lato dolente, sul lato dx, con la pressione esterna, in una camera calda.

USO DEL RIMEDIO
Ammonium carbonicum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) SANGUE: emorragie, emottisi (emissione orale di sangue, di solito con un colpo di tosse), epistassi(fuoriuscita di sangue dal naso), emorroidi sanguinanti di colore rosso scuro. Anche come antidoto per i morsi di serpente.
2) MUCOSE: irritate e gonfie con secrezioni acri, che riguardano:
  a) Naso: la cui mucosa può presentare striature di sangue o anche epistassi che escoria il bordo delle narici.
  b) Bocca: saliva acre che provoca l’escoriazione delle labbra che si screpolano e si spaccano al centro e lateralmente.
  c) Occhi: palpebre secche, escoriate ed ulcerate a causa della lacrimazione acre. Anche nei casi di orzaiolo.
  d) Orecchie: fastidi alle orecchie, difficoltà uditive, prurito e gonfiore delle ghiandole del collo e delle parotidi (le grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca, dietro la mandibola).
  e) Gola: violacea, ulcerata, gonfia, sanguinante, di aspetto analogo a quello della difterite o della scarlattina, con tonsille gonfie e dolenti.
  f) Genitali femminili: leucorrea acre con escoriazioni della vagina e delle labbra, con gonfiore e dolore. Mestruazioni di sangue scuro, spesso in grumi, irritanti, abbondanti ed in anticipo, accompagnate da dolore all’inguine e nevralgia dentaria.
  g) Stomaco: bruciore spesso dopo aver mangiato.
  h) Intestino: feci acri ed escorianti.
3) APP. RESPIRATORIO: catarro irritante, tenace e difficile da espettorare, dispnea, asma, tosse.
4) RENI: disturbi di funzionamento dei reni con la comparsa di edemi (gonfiori). Il soggetto è cianotico, ha dispnea e disturbi cardiaci.
5) DOLORI: dolori reumatici un po’ dappertutto. Nevralgie, in particolare del trigemino e dei denti. Dolori alle ossa in tutte le parti del corpo (è questo un sintomo molto frequente).
6) PELLE: erisipela, foruncoli, ascessi, pruriti, eruzioni ed escoriazioni in particolare delle pieghe di flessione degli arti, fra le cosce, ai genitali, all’ano. L’eruzione cutanea se non è seguita da un miglioramento di altri sintomi, rappresenta per il malato uno stato grave. Caduta dei capelli.

DOSI
Per tutti i casi le diluizioni maggiormente consigliate sono la D4 o la 4CH, in genere alla dose di 2 – 3 granuli o 3 – 5 gocce da assumere 2 – 3 volte al dì.
Per i problemi di gola e dell’app. respiratorio è utile l’associazione con Aurum triphylum 5CH, 2 granuli 2 volte al dì, cui aggiungere oligoelementi quali rame + manganese e zolfo, 1 volta al dì, alternati tra di loro.
Nel caso di raffreddore con naso frequentemente otturato, è utile alternare con Sambucus nigra 4CH.
Nei raffreddori acuti a evoluzione discendente (cioè quelle affezioni che iniziano con il raffreddore, continuano con il raschiamento della gola e con i disturbi della deglutizione, terminano con la tosse), se la secrezione espulsa dalla bocca mostra striature di sangue, diluizione 4CH, 3 granuli o 5 gocce ogni ora fino a miglioramento. Idem anche nei casi di tracheo-bronchite.
Nei casi di disturbi renali diluizione 4CH, 2 granuli o 3 gocce 2 volte al dì, alternando con Grindelia robusta 4CH alla stessa dose. Al comparire dei sintomi si può aggiungere Phosphorus triiodatus 5CH, 5 granuli subito da ripetere una sola volta dopo 1 h o dopo 2 h.
(*) V. Note esplicative

lunedì 11 aprile 2011

Reflusso gastroesofageo

Salve.
Ho 43 anni e abito vicino a Cagliari. Soffro di ernia iatale e reflusso gastroesofageo, che mi danno una serie di disturbi che ormai i farmaci, che prendo da anni, non riescono più a controllare: bruciori di stomaco, salivazione eccessiva, gola infiammata, parotidi doloranti, eruttazioni acide. Ho anche sintomi che coinvolgono il cuore e il sistema nervoso, come tachicardia, extrasistole, senso di svenimento, tremori ecc.
Possibile che la Natura non abbia niente da offrire?
Grazie,
Felice.

Ho 40 anni e da 3 soffro di esofagite da reflusso sostenuto da ernia iatale da scivolamento. Alla terapia che mi ha prescritto il medico rispondo ottimamente, ma vorrei sapere se esiste anche qualche rimedio naturale particolarmente efficace e cosa dice in proposito la naturopatia.
La ringrazio per la cortese attenzione.
Giovanni.

Gentili lettori,
spesso le ricerche sui farmaci ne mettono in luce effetti collaterali anche notevoli. E' anche il caso dei medicinali oggi più prescritti in caso di reflusso gastroesofageo – gli inibitori di pompa protonica e gli antiacidi –, dei quali nuovi studi hanno evidenziato i molti rischi, soprattutto quando questi presidi vengono usati a tempo indefinito. In tali circostanze, è pienamente comprensibile il desiderio di rivolgersi a rimedi naturali, maggiormente rispettosi dell'individuo nella sua globalità.
L'esofagite da reflusso è un'infiammazione dell’esofago dovuta alla risalita - reflusso, appunto - di succo gastrico acido (o, meno frequentemente, di bile, che ha pH basico). L’esofago viene così a contatto di liquidi biologici che, in quella sede, si rivelano dannosi e che provocano infiammazione. All'origine del disturbo c'è la perdita della funzione di barriera nei confronti del reflusso di queste sostanze da parte della valvola posta tra stomaco ed esofago (cardias), un evento che si verifica ad esempio nell'ernia iatale, ovvero quando una porzione di stomaco risale nella cavità toracica passando attraverso il diaframma.
Come saprete, la naturopatia pone l'accento sulle cause ultime dei malesseri e su queste interviene, indagando approfonditamente lo stile di vita e il terreno della persona e individualizzando il trattamento, che si baserà sull'utilizzo di rimedi capaci di agire sugli aspetti fisici, psichici ed emotivi. Ciò è ovviamente possibile solo all'interno di una seduta di naturopatia, che possa anche permettere di valutare se l'ernia debba essere interpretata come un segno di evoluzione diatesica oppure no e quindi di attuare il conseguente specifico trattamento naturopatico di fondo.
In linea generale, la naturopatia, in circostanze come queste, valuta innanzitutto la risposta infiammatoria del soggetto e l'eventuale distonia – ovvero la non corretta funzionalità - del sistema neurovegetativo.
In merito alla normalizzazione dell'infiammazione (che è presente non solo nel reflusso, ma anche nei disturbi digestivi analoghi: gastrite, ulcera, duodenite ecc.), i rimedi dolci a disposizione sono moltissimi, soprattutto tra i vegetali.
Possono in particolare essere impiegati proficuamente i prodotti che hanno anche altre proprietà (ad esempio, emollienti e cicatrizzanti), in modo da velocizzare ancor più il riequilibrio della funzionalità delle mucose del digerente. Nella scelta, è comunque meglio evitare le preparazioni con alcol (estratti idroalcolici o tinture madri), per non irritare ulteriormente le mucose, preferendo invece le estrazioni acquose e le compresse.
Molto indicate sono: la liquirizia, in compresse o decotto; l'aloe vera (lasciate perdere il succo, in vendita ormai persino nei supermercati; cercate le capsule, al più alto titolo possibile di acemannano); mirtillo e incenso (Boswellia serrata) sotto forma di estratti secchi titolati e standardizzati; malva, altea e piantaggine in parti uguali in taglio tisana, macerate a freddo per molte ore; camomilla e calendula anch'esse in taglio tisana; argilla verde, 1 cucchiaino mescolato a lungo in ½ bicchiere di acqua prima dei pasti; fico gemmoderivato; gli acidi grassi essenziali omega 3; alcuni litoterapici, come Marbre saccharoide D8; il sale di Schuessler Natrum sulphuricum D6.
E' utile comunque indagare, con specifiche metodiche, anche sulla compartecipazione all'infiammazione di eventuali intolleranze alimentari - sempre possibili nel reflusso - e correggere l'alimentazione di conseguenza.
Anche in assenza di ipersensibilità, sono in ogni caso opportuni alcuni accorgimenti alimentari. La riduzione o l'eliminazione di grassi e fritti (che ritardano lo svuotamento gastrico) è consigliata, così come quella dei cibi irritanti le mucose (caffè, tè, aglio, agrumi, pomodoro, cioccolato, spezie e condimenti piccanti, insaccati, bibite gassate ecc.). Irritano le mucose anche alcolici, fumo e farmaci antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti FANS, tra cui la comunissima aspirina).
Esistono poi alcuni alimenti preziosissimi per i loro benefici effetti cicatrizzanti, quali carota, patata e, soprattutto, cavolo: il succo centrifugato di questi ortaggi (1 bicchiere ¼ d'ora prima dei pasti) funziona in 2 settimane e, nel caso, può essere utilizzato anche come monodieta.
Frazionare la quantità quotidiana di cibo in almeno 6 mini-spuntini da consumare nel corso della giornata è utile per tamponare gli acidi e per ridurre la pressione intraddominale. A quest’ultimo scopo, è bene inoltre dimagrire se si è in sovrappeso e bandire abiti e cinture strette.
Per quel che riguarda invece la componente neurovegetativa, va detto che il reflusso si rinviene spesso in persone ansiose o comunque emotive. La secrezione acida nello stomaco dipende infatti dall’ipotalamo, molto sensibile agli effetti dello stress: nei soggetti stressati si è visto che lo stomaco, invece che i fisiologici 1-2 ml di acido cloridrico, ne produce fino a 50. Diventa essenziale quindi provvedere anche al riequilibrio della sfera psicoemotiva.
Gli oligoelelementi manganese-cobalto (rimedio perfetto per i soggetti distonici) e litio, gli opportuni fiori di Bach, il gemmoderivato di tiglio, la melissa, ottima nelle somatizzazioni sull'apparato digerente, e i tanti altri rimedi che agiscono sugli aspetti neurovegetativi di cui si parla approfonditamente in altre pagine di Eurosalus, rappresentano tutte valide soluzioni per intervenire in queste circostanze.
Nel riequilibrio del piano neurovegetativo, risulta inoltre particolarmente adatta la riflessologia plantare.
Anche nel caso del reflusso, i prodotti naturali possono sì rappresentare un importante supporto, ma – come i farmaci - non devono diventare una dipendenza (e magari farci dimenticare, nel momento in cui si mitigano i sintomi, di intervenire sulle cause): nel mentre che i rimedi esplicano la loro azione, è indispensabile incominciare a cambiare stile di vita, imparando a mantenere quanto più possibile sotto controllo i propri livelli di stress e acquisendo buone abitudini, quali la pratica consuetudinaria di un'attività fisica e di tecniche in grado di riequilibrare la globalità del sistema corpo-mente-spirito, come gli esercizi di rilassamento, la meditazione, il tai qi chuan, il qi gong, lo yoga.
Cordiali saluti,
dr. Luca Avoledo
Naturopata

Fonte:
http://www.eurosalus.com/naturopatia/risposte-ai-lettori/reflusso-gastroesofageo.html 

Gastrite, ulcera, mal di stomaco

Con questi termini sono indicati diversi tipi di disturbo, tutti riferiti a fastidi e bruciori allo stomaco, o almeno in quel punto in cui quasi tutti credono di avere lo stomaco.
In realtà l'ulcera dello stomaco presenta sintomi e carattteristiche diverse rispetto all'ulcera del duodeno, benché quest'ultima sia situata  solo qualche centimetro più a valle dell'altra.
Così pure presentano disturbi diversi la gastrite, la duodenite e la gastroduodenite, che vengono però quasi sempre associati nello stesso concetto di malattia dello stomaco, perchè gli elementi un comune sono più numerosi di quelli che li rendono diversi.
In particolare il disagio si ricollega comunque a una situazione di disturbo avvertita a livello dello stomaco, quindi è ben giustificabile questo tipo di associazione che viene normalmente fatta.

Soluzioni naturali

Quando qualcuno ha mal di stomaco, si possono mettere in atto numerose tecniche di terapia e fortunatamente esistono molti preparati naturali in grado di riequilibrare la fuzione digestiva o di aiutare la riparazione degli organi sofferenti.
Prodotti specifici come il Colostro (Gastro Remargin) o il Fito-gastrolene hanno una importante azione riparativa sulle mucose digestive, mentre si può ottenere una azione di stimolo sulla funzione digestiva attraverso preparazioni drenanti come il Depur o disintossicanti come l'Inositolo.
Ricordiamo però che la sfera emotiva è tra i primi aspetti da considerare (minerali come Manganese-Cobalto sono di sicuro supporto, come ottimo è l'impiego coordinato dei Fiori di Bach) e che sovente, come in caso di reflusso gastro esofageo la prima cosa da fare è di riequilibrare l'alimentazione controllando le Intolleranze alimentari.
La credenza popolare è che quando fa male lo stomaco sia malato lo stomaco e nient'altro. Esistono invece connessioni tra equilibrio emotivo e forme patologiche digestive; è quindi consigliabile ai sofferenti di stomaco di valutare la voce Sistema nervoso.
Inoltre riequilibrando la funzione della colecisti, del fegato e del pancreas, se non si ottiene la guarigione, quantomeno si ottiene un grosso beneficio.
Lo stomaco deve per sua natura produrre degli acidi, ma questi devono essere appunto neutralizzati dagli alcali prodotti da fegato e pancreas; è quindi intuitivo che l'acidità di stomaco possa essere aiutata anche dal riequilibrio degli organi digestivi che producono naturalmente antiacidi; non sempre quindi è necessario assumerli, o cercare solo di contrastare la produzione degli acidi dello stomaco.
Anzi, l'usodegli antiacidi o dei farmaci antiulcera può comportare severi problemi (vedi a fianco le notizie correlate) accentuando o determinando allergie o intolleranze alimentari.

Omeopatia

Poiché l'ulcera dello stomaco si sta dimostrando sempre più una forma patologica complessa (recentemente si prende in considerazione anche una causa di tipo immunitario-autoallergico, e infatti i prodotti allopatici che in genere si usano, come Cimetidina, Ranitidina o i più recenti Inibitori di pompa protonica come Omeprazolo o Esomeprazolo e i suoi derivati, sono in realtà dei derivati da antistaminici), il trattamento omeopatico si basa sull'utilizzo di rimedi di fondo, che agiscano quindi su tutti gli aspetti, fisici e psichici, dell'individuo.
Nonostante ciò, è possibile comunque utilizzare diluizioni basse (5 CH o 7 CH, assumendo tre granuli, per 2-3 volte al giorno, dei rimedi indicati) alcuni rimedi che possono svolgere una azione di contenimento e riduzione della eventuale infiammazione presente.
Generalmente questi vanno utilizzati, soli o in associazione tra loro, per almeno 15-20 giorni prima dell'usuale periodo di ricaduta stagionale e durante il periodo stesso.
Kalium bichromicum: va sistematicamente utilizzato, anche in associazione agli altri, in tutte le situazioni in cui il dolore o la lesione siano ben localizzate in un punto, e qualsiasi ulcera ha effettivamente questa caratteristica.
Argentum nitricum: bruciori digestivi dei soggetti frettolosi, anche nel mangiare; si tratta di persone ansiose e agitate, che spesso desiderano dolci o zuccheri, che però risultano indigesti; i bruciori sono soprattutto sentiti dopo i pasti, accompagnati frequentemente da eruttazioni acide.
Lycopodium: adatto a persone che sentono la pancia gonfia non appena mangiato qualche boccone; i bruciori sono avvertiti lontano dai pasti e anche di notte; spesso vi è anche sensazione di intenso vuoto di stomaco; tutti i sintomi diventano comunque più intensi tra le ore 16 e le ore 19.
Nux vomica: adatta a persone con gastriti o duodeniti, che mangiano abbondantemente, stressate dal lavoro, decisamente sedentarie, e con un generale appesantimento delle funzioni digestive; è sempre presente una intensa sonnolenza dopo i pasti; il rimedio è tra i più adatti per le ulcere di chi si arrabbia con il capoufficio.
Va ricordato che soprattutto le persone che hanno avuto l'ulcera, scambiano spesso qualsiasi bruciore nuovo, per segnale del vecchio disturbo; questo non è vero in assoluto, in quanto un bruciore insorto dopo una collera intensa troverà beneficio dalla somministrazione di una dose di Colocinthis 200 CH, e dipenderà solo da uno spasmo locale o da una contrattura.
A questo proposito, si valutino quindi anche i rimedi omeopatici descritti alle voci Coliche, Indigestione, Stress, e Aria addominale.

Oligoelementi

Il rimedio principale per trattare queste forme è sicuramente il Manganese-Cobalto: moltissime persone hanno gradualmente ridotto i farmaci utilizzati, o li hanno sospesi del tutto, grazie all'uso prima continuativo e poi solo trimestrale (un mese di terapia ai cambi stagionali) di questo oligoelemento.
Quando si affronta un problema effettivamente correlato alla lesione della mucosa digestiva, vanno affiancati anche altri oligoelementi che facilitino la riparazione, come Manganese-Rame-Zinco.
Questo trattamento va protratto per almeno due mesi, ed è da attuare sia in forme ulcerative che in forme di gastrite o duodenite, come pure nelle situazioni dispeptiche (cioè di cattiva digestione), sia di tipo iperacido che di tipo contrario, quando cioè lo stomaco non produce regolare secrezione.

Fitoterapia e drenaggi

Si può utilizzare un discreto numero di rimedi, sia come prevenzione che come ausilio terapeutico.
Uno dei fondamentali rimedi per il trattamento delle forme di mal di stomaco è il Colostro, e la composizione che suggeriamo contiene appunto colostro insieme ad alcuni fitoterapici che facilitano la digestione.
La associazione di carbone vegetale e cavolo verza (Fito-Gastrolene) ha pure una ottima azione di supporto.
Ficus carica 1D, gemmoterapico, va utilizzato nelle forme sia ulcerative che non-ulcerative, quando è utile ridurre gli eccessivi spasmi e riequilibrare la secrezione acida dello stomaco; se ne prendono 30-40 gocce per due volte al giorno, da associare eventualmente a Juniperus communis 1D, quando esista anche una discreta fermentazione intestinale, ed occorra inoltre riequilibrare la funzione del fegato.
Angelica archangelica TM, 20 gocce due volte al giorno, agisce bene sulle digestioni lente (atonia digestiva), e nelle fermentazioni intestinali, con una discreta attività antiacida.
Glycyrrhiza glabra TM, allo stesso dosaggio, svolge un'importante azione a favore della cicatrizzazione di eventuali lesioni, essendo dotata di azione antiinfiammatoria e antispastica sul piccolo intestino; la stessa azione viene svolta anche dalla liquirizia masticabile, tenendo però in considerazione che l'uso continuativo dei derivati della liquirizia può provocare l'innalzamento della pressione arteriosa.
Un buon decotto da utilizzare in caso di ulcere, è quello di Calendula e Ortica: si prendono 30 grammi di ogni pianta e si fanno bollire in 2 litri di acqua fino a dimezzamento; se ne bevono 2-3 tazze al giorno lontano dai pasti.

Vitaminoterapia ed integrazione alimentare

Si veda anche quanto detto alla voce Digestione, tenendo comunque presente la necessità di mantenere equilibrata la funzione del fegato (Inositolo, 4 compresse al giorno) e la necessità di incrementare l'apporto di Zinco, in qualsiasi caso di lesione ulcerativa (Zinco oxiprolinato 50 ml, Pidobase 10 ml, 1 cucchiaino al giorno).
In fase preventiva è invece utile mantenere in azione le capacità antiossidanti dell'organismo (vedi alla voce Radiazioni), utilizzando sostanze come le Vitamine A ed E, il Selenio, la S.O.D. ecc.
Ricordiamo anche ai “mangiatori di antiacidi” che questi sono dei veri e propri ladri di Vitamina B6, e quindi se ne sappia effettuare una giusta reintroduzione (Vitamina B6, Benadon 300 mg.), introducendone almeno 100-200 mg al giorno.
Tra le integrazioni più utili a riportare in equilibrio il proprio stomaco, c'è quella da attuare con il Lievito di Birra (se non ci sono intolleranze), ma soprattutto con l'Argilla, assumendone mezzo cucchiaino da caffè sciolto in poca acqua, prima dei pasti principali.
Poiché inoltre uno dei migliori antiulcerativi è il cavolo-verza, sarà bene mangiarne giornalmente un certo quantitativo, nella forma di insalata di foglie, sottilmente tagliate o come prodotto già confezionato (Fito-gastrolene).

Note di dietologia

In caso di ulcera, è bene mantenere nella giornata una serie di piccoli pasti leggeri, che riescono ad attuare la stessa funzione degli antiacidi, contrastando infatti con la presenza del cibo, la azione distruttiva dell'acido gastrico.
Può essere indicata una dieta in bianco utilizzando grassi crudi (senza quindi eliminarli), ma è importante valutare l'effetto dei cibi sul proprio organismo (vedi Intolleranze alimentari).
Il consiglio più utile è quello di masticare comunque ogni boccone con gusto, e di masticarlo sapientemente, così da ridurre il sovraccarico di lavoro per lo stomaco.

La medicina popolare

Anche i prodotti allopatici si possono usare con buon senso, rispettando l'equilibrio dell'organismo.
Anziché usare gli antiacidi al bisogno, li si usi intensamente per 7 giorni, per il tempo cioè in cui la mucosa digestiva, lasciata a riposo, riesce a ricostituirsi sana, da sola.
Si usino ad esempio 2 compresse di Maalox sia appena alzati che andando a dormire, mangiando poi durante la giornata una compressa ogni tre ore. Passati i 7 giorni se ne fanno altri 4 con una compressa da prendere dopo i tre pasti, e poi si sospende l'assunzione.
Prendere gli antiacidi solo al bisogno crea dei rimbalzi di acidità molto intensi alla fine dell'effetto del farmaco, quindi può effettivamente diventare dannoso, e inoltre va ricordata la loro possibile azione di accentuazione o innesco di intolleranze o allergie alimentari, quindi raccomandiamo comunque cautela nel loro uso.
Dott. Attilio Speciani
Allergologo e Immunologo clinico

domenica 3 aprile 2011

Asma

Lo scatenamento di una reazione allergica può avere nell'organismo vari bersagli (vedi Allergia): quando il bersaglio è costituito dalla muscolatura dei bronchioli polmonari, si possono avere diverse reazioni: dal lieve spasmo bronchiale fino al conclamato asma allergico con tutte le sue complicanze.
La ricerca dei fattori allergizzanti, per una eventuale terapia vaccinale, è una cosa importante, ma non si dimentichi l'esistenza di possibili Intolleranza alimentari, e la possibile esistenza di una pseudo-allergia, causata dalla eventuale presenza di parassiti intestinali, come detto alla voce Tosse, nel qual caso è sempre preferibile iniziare una terapia naturale praticando una pulizia intestinale con l'assunzione di un tubo dose di Oxiurus vermicularis 200 CH, da prendere preferibilmente in coincidenza con i cambi delle fasi lunari.
I prodotti che vengono qui indicati per la terapia dell'asma possono essere assunti anche in concomitanza con altre terapie già impostate.
Sono numerosi i casi di persone che sono gradualmente riuscite ad affrancarsi dalla schiavitù dei cortisonici, seguendo in contemporanea le idonee terapie naturali.

Omeopatia

I rimedi indicati vanno presi nella misura di tre granuli due volte al giorno in fase di stato della malattia, mentre in fase acuta, o sotto crisi, il dosaggio può essere anche di tre granuli ogni 5-10 minuti. Si danno qui le indicazioni per intervenire sui sintomi acuti, in quanto il trattamento omeopatico dell'asma prevede un approfondimento di azione del rimedio, che è di stretta competenza del medico stabilire.
Ipeca 7 CH: l'accesso asmatico è accompagnato da nausea e/o da conati di vomito durante e alla fine della crisi; c'è presenza di catarro e la salivazione è molto abbondante.
Blatta orientalis 7 CH: utile alle persone molto sensibili alle polveri, che presentano un notevole ingombro bronchiale, con tosse grassa e molti rumori respiratori durante la crisi.
Antimonium tartaricum 15 CH: utilissimo nei soggetti che non riescono ad espettorare, e dicono di avere dentro un catarro che non riesce a staccarsi nonostante gli sforzi; gli accessi asmatici sono quindi accompagnati da grande difficoltà respiratoria, con senso di prostrazione e pelle sudata, pallida e fredda.
Kalium carbonicum 7 CH: attacchi asmatici notturni, in prevalenza tra le due e le tre di notte, con tosse secca e spossante che migliora un poco stando sollevati sul letto e piegati in avanti; c'è espettorazione di piccole masserelle grigiastre; è caratteristico il fatto che il malato voglia assolutamente qualcuno che gli stia vicino, e che non si muova mai.
Natrum sulfuricum 9 CH: attacco di asma che insorge quando cambia il tempo; peggiorato moltissimo dal tempo umido e dall' imminenza dell'arrivo della pioggia; in genere gli attacchi sono notturni.
Hystaminum 9 CH: è un organoderivato, ed ha la funzione di “antistaminico” naturale; se ne prenderanno 4-5 granuli al giorno, in associazione con gli altri rimedi.
È utile comunque confrontare anche i rimedi descritti alla voce Laringite, in quanto spesso un attacco di tosse spasmodica secca viene confuso con un attacco d'asma.

Oligoelementi

In caso di crisi asmatica si potranno utilizzare i Pidioni di Rame-Oro-Argento, assumendone anche 4-5 dosi al giorno per 3-4 giorni.Il trattamento di fondo viene però attuato attraverso l'utilizzazione quotidiana di una miscela composta da oxiprolinati di Manganese 10 ml, Rame 20 ml, Zinco 10 ml, Magnesio 10 ml e Pidobase 10 ml; se ne assume quotidianamente una dose (2,5 ml) anche per lunghi periodi.

Fitoterapia e drenaggi

Vanno sistematicamente associati due gemmoterapici macerati glicerinati 1D al dosaggio giornaliero di 40-50 gocce di ciascuno di essi, uno al mattino e l'altro alla sera: Ribes nigrum e Viburnum lantana.
Può essere molto utile bere un paio di volte al giorno una tazza di infuso di Timo (3 prese per mezzo litro d'acqua per 10 minuti) a cui aggiungere 6-7 gocce di Ephedra vulgaris TM per ogni tazza che si beve. Il dosaggio di questa TM non va assolutamente superato, e non deve essere comunque presa da persone con problemi di ipertensione o di nervosismo spiccato; il suo uso non deve inoltre superare i 7-10 giorni continuativi.

Vitaminoterapia e integrazione alimentare

Oltre agli agenti antiossidanti come Vitamina C (500 mg. al giorno), Vitamina C T/R, Bioflavonoidi allo stesso dosaggio (Bioflavonoids), Vitamina E 400 U.I. al giorno (E 400, Vitamina E), e Vitamina A o Betacarotene al dosaggio di 10.000/20.000 U.I. al giorno (Beta-carotene), è necessario integrare la alimentazione con le vitamine del gruppo B, in particolare la B1, la B3, la B6 e il PABA (ritrovabili in complessi vitaminici B come Antistress T/R, Complesso B ecc., di cui prendere una compressa al giorno). È in questo caso utilissima la integrazione con il Lievito di birra.

I punti del benessere

In caso di crisi asmatica, la stimolazione con il freddo del padiglione auricolare può in molti casi fare regredire l'attacco; non avendo a disposizione una bomboletta refrigerante, si userà semplicemente un cubetto di ghiaccio da porre nella conca dell'orecchio, cioè appena al di fuori del canale acustico.

La medicina popolare

Lo stesso tipo di stimolazione con il freddo può essere fatta immergendo le due mani nell'acqua gelida a ripetizione. L'attacco d'asma è inoltre una delle poche condizioni patologiche in cui può fare bene prendere una bella tazza di caffè carico e forte.
Dott. Attilio Speciani
Allergologo e Immunologo clinico

fonte:
eurosalus 

Faringite e mal di gola

È l'infiammazione della gola determinata, nella maggior parte dei casi, da virus e più raramente da batteri, ma anche legata a fattori irritativi esterni quali lo smog o il fumo di sigaretta.
Può essere anche cronica, oppure recidivare con estrema frequenza nel periodo autunno-inverno.
Se si tratta di una faringite cronica o recidivante con frequenza, soprattutto nell'adulto, occorre ricercare le cause determinanti, oltre a quelle favorenti; spesso si tratta di allergie ad agenti inalanti (come la polvere) o di intolleranze alimentari.
I sintomi principali sono mal di gola, soprattutto durante la deglutizione o il parlare, spesso voce rauca e febbre; la gola è in genere arrossata e il suo colore può variare dal roso rubino al violaceo, anche con presenza di piccole punteggiature bianche o colata di muco-pus nel retrofaringe; i linfonodi del collo possono essere aumentati di volume e dolenti.
Per le indicazioni terapeutiche, prima di leggere quanto segue, è necessario consultare la voce Malattie invernali.

Omeopatia

Tutti i rimedi descritti vanno assunti, se non indicato diversamente, alla diluizione 5 CH, al dosaggio di 3-4 granuli 2 o 3 volte al giorno. Nel momento più acuto si possono anche prendere i granuli ogni 15-20 minuti, fino a miglioramento della situazione.
Aconitum: l'insorgenza è brusca e immediata, dopo esposizione al vento freddo o al freddo secco. La febbre può essere anche altissima, ma non c'è sudorazione. C'è un'intensa sete di acqua fredda.
Belladonna: viso congestionato e rosso per la febbre, in presenza di sudorazione. Anche la gola è color rosso lampone. Il dolore alla gola è quasi pulsante. La persona irradia calore a distanza.
Apis mellifica: la caratteristica di questo mal di gola è che c'è un intenso desiderio di ghiaccio o comunque di bere qualcosa di freddo. La sensazione è di spilli pungenti in gola, ma il dolore alla deglutizione è molto relativo: si sente di più il dolore tenendo la bocca ferma; il malato non sente troppo il freddo ambientale. Spesso la parte dolente è la destra, oppure prima la destra poi la sinistra.
Phytolacca: può esserci presenza di membrane biancastre sulla gola o sulle tonsille che sono rosso scuro, gonfie ed estremamente dolenti. Il dolore migliora con le bevande fredde ed è intensamente peggiorato dalle bevande calde. Non fa male solo la gola, ma deglutendo il dolore si irradia a entrambe le orecchie e al collo, che è pure rigido, dolente e gonfio.
Kali bichromicum: presenza di muco verdastro, ulcerazioni piccole, sia sulla gola sia sulle tonsille, ma estremamente dolenti.
Mercurius solubilis: vivo arrossamento alla gola, con intensissima salivazione, soprattutto notturna. Può essere presente anche febbre, con recrudescenza di notte. La lingua è bianca e porta le impronte laterali dei denti. Spesso c'è sanguinamento delle gengive. Sete molto intensa.
Causticum: dopo esposizione al freddo secco, con senso di scorticatura che migliora con inalazioni o suffumigi umidi ed espettorando spesso. C'è un intenso stimolo alla deglutizione.
Hepar sulphuris, 3 granuli 2 volte al giorno solo nella diluizione 30 CH: utile quando c'è tendenza alla suppurazione; il dolore alla deglutizione si irradia fino alle orecchie, è peggio al mattino, e, contrariamente a Phytolacca, migliora con le bevande calde o con il caldo locale.
Arum triphyllum: la gola è escoriata, molto rossa; vedendola, la sensazione è che sia carne viva. Il dolore alla deglutizione scende fino al giugulo, lungo il collo. Desiderio di freddo locale.
Dulcamara: insorgenza anche brusca dopo esposizione al freddo umido o all'umidità; si cerca il calore localmente: la gola è molto dolente alle prime deglutizioni, ma migliora dopo un po'.
Lachesis: il colorito locale è rosso intenso, quasi cianotico o bluastro; il dolore generalmente inizia a sinistra e poi si sposta alla parte destra, si aggrava deglutendo cibi liquidi e migliora con i cibi solidi. C'è un intenso fastidio al collo per cui qualsiasi cravatta, collana o camicetta con il colletto stretto diventa insopportabile.
Lycopodium: la lateralità è esattamente contraria a quella di Lachesis, cioè inizia a destra e poi si estende a sinistra: c'è un caratteristico aggravamento tra le quattro e le sei del pomeriggio.
Oltre a situazioni caratteristiche, cui corrispondono questi rimedi unitari, ci sono anche situazioni non chiare, a volte intermedie tra un quadro e l'altro.
Benché in genere la somministrazione del rimedio specifico porti sempre a chiarire meglio il quadro, può essere utile usare anche un rimedio composto complesso, come potrebbe essere R1 Reckeweg, da assumere in fase iniziale alla dose di 6 o 7 gocce anche direttamente sulla lingua a ritmi molto ravvicinati (anche ogni 20 minuti) fino a riduzione del dolore o della febbre, dopo di che si può ridurre il dosaggio e sospendere il trattamento nel giro di 2 o 3 giorni.

Oligoelementi

In fase acuta vale quanto detto alla voce Malattie invernali, con l'aggiunta però del Bismuto, che è un vero e proprio regolatore delle infezioni alla faringe; deve essere associato al Rame, prendendo in fase acuta almeno 2 dosi al giorno sia dell'uno sia dell'altro.
Nella “tendenza” alla faringite o alla tonsillite si deve invece impostare un trattamento con una miscela di oxiprolinati di Manganese 10 ml, Rame 20 ml, Zinco 10 ml, Magnesio 10 ml e Pidobase 10 ml, di cui prendere per lunghi periodi 1 misurino al giorno, aumentandolo a 2 nelle fasi più fredde. 

Fitoterapia e drenaggi

Ribes nigrum 1D macerato glicerinato: 40 o 50 gocce al giorno, in associazione con i due prodotti seguenti. Ha intensa azione antinfiammatoria.
Rosa canina 1D macerato glicerinato: 40 o 50 gocce, svolge più specificamente la sua azione antinfiammatoria sul distretto gola-bocca-naso.
Carpinus betulus 1D macerato glicerinato: 40 o 50 gocce. La sua è un'azione che favorisce la riparazione dei tessuti infiammati ed escoriati.
Si possono inoltre effettuare dei gargarismi con un decotto preparato con 30 g di foglie di rovo e 15 g di foglie di altea per 1 litro d'acqua, bollendo l'insieme fino a dimezzamento della quantità.

Vitaminoterapia e integrazione alimentare

Vale sempre quanto detto alla voce Malattie invernali, con l'aggiunta in fase acuta di una dose abbondante di Cloruro di magnesio in soluzione acquosa al 50% durante i giorni di durata della Faringite. Se ne prendano 40 gocce anche 4 volte al giorno.

I punti del benessere

Spesso ci si trova in giro, lontano da casa, e la gola scaglia il suo primo segnale con una fittina appena fastidiosa, ma che spesso si evolve poi verso una vera e propria faringite.
In questi casi si può immediatamente agire sul punto 11 del meridiano del Polmone dell'agopuntura cinese (vedi figura - in preparazione) e sul suo corrispettivo dall'altra parte dell'unghia, esercitando con l'unghia una forte pressione per almeno 40 o 50 secondi sui due punti, utilizzando il pollice destro se il dolore è a destra e viceversa se il dolore è a sinistra; entrambi se il dolore è centrale.
L'azione sul punto è anche antidolorifica, ma soprattutto rilascia la contrattura dei muscoli della gola e facilita così, migliorando anche la circolazione locale, la pulizia dai virus o dai batteri presenti localmente. Va fatto subito, appena il sintomo inizia, e può dare dei sorprendenti risultati.
In caso di mal di gola, vanno trattati entrambi i punti situati sull'angolo dell'unghia del pollice della parte interessata al mal di gola (mano destra se il mal di gola è a destra e viceversa).
La pressione va esercitata in modo deciso con l'unghia di un altro dito su tutti e due i lati del pollice stesso; anche se decisa, la pressione non deve mai essere intensamente dolente. 
Dott. Attilio Speciani
Allergologo e Immunologo clinico

http://www.eurosalus.com/malattie-a-z/malattie-a-z/faringite.html 

Mal di gola e omeopatia

Buongiorno sto da poco usando l'omeopatia come rimedio ma ho un problema: curo il mio mal di gola con Aconitum 9 CH e funziona benissimo ma quando lo smetto dopo alcuni giorni mi ritorna. Ormai sono 15 giorni che lo prendo tre volte al dì e sto bene.
Si può prendere cosi a lungo? Avevo letto che in fase acuta i medicinali omeopatici possono essere assunti anche ogni 2 ore ma dopo 4 giorni se non passava bisogna chiedere al medico. Posso continuare finché smette o devo cambiare granuli?
Grazie per l'ascolto.

Gentilissimo Lettore,
Aconitum napellus è un medicinale omeopatico indicato nelle affezioni febbrili acute in cui siano presenti febbre elevata ed anche altissima con cute calda e secca e una sete inestinguibile di acqua fredda. Questo rimedio è efficace fino a che la temperatura non cala accompagnata a un'intensa sudorazione; a questo punto potrà essere utile iniziale l'assunzione di atri rimedi omeopatici come Belladonna o Gelsemium. Anche nelle faringiti tipiche da Aconitum l'insorgenza è brusca, solitamente dopo l'esposizione al vento freddo, ed è sempre caratteristica la sete di grandi quantità d'acqua fredda.
L'omeopatia risulta efficacissima nel trattamento dell'influenza , del mal di gola e in generale di tutte le malattie stagionali. Molte persone si avvicinano a questa pratica terapeutica sorpresi dagli ottimi risultati ottenuti in queste circostanze. L'azione dei medicinali omeopatici può essere intesa come uno stimolo indotto sull'organismo: molto spesso questo è sufficiente a riequilibrare definitivamente la persona, ma altre volte, se persistono le condizioni scatenanti, il rimedio omeopatico risulta efficace solo per un breve periodo dopo la sospensione della sua assunzione. In questi casi è necessario integrare differenti pratiche terapeutiche per "accarezzare" il problema da prospettive differenti spingendo l'organismo verso la guarigione.
In particolare in caso di mal di gola risulta efficacissima l'integrazione di tutti gli oligoelementi attivi sul sistema immunitario. Ad esempio una miscela bilanciata di manganese, zinco e rame (più efficace se l'eziologia è batterica) o alternativamente rame, argento e oro (se invece la causa è di origine virale) può essere un buon complemento alla terapia omeopatica. L'assunzione anche per lunghi periodi (ad esempio da ottobre a marzo) di un misurino a prima colazione di Oximix 1+ svolge un'ottima azione di prevenzione di tutte la malattie invernali.
Anche un aromaterapico come l'olio essenziale di melaleuca (Tea Tree Oil), grazie alle sue proprietà antimicrobiche naturali, è utilissimo sia in fase acuta sia come preventivo delle faringiti.
Quando però parliamo di faringiti ricorrenti è bene considerare anche il quadro immunologico generale di una persona. In particolare lo studio delle intolleranze alimentari (allergie alimentari ritardate) e il seguente trattamento permette di migliorare sensibilmente le capacità di risposta del sistema immunitario normalizzando il problema. Le ipersensibilità alimentari statisticamente connesse con situazioni simili a quella descritta riguardano latte e latticini, lieviti, e una reazione a miceti o ad acari della polvere. Su questa base, prevedere fin da subito un giorno di astinenza da tutti gli alimenti connessi con queste due classi alimentari (gli acari naturalmente non hanno una terapia dietetica) può rivelarsi un buonissimo approccio iniziale.
Per maggiori informazioni sulle modalità di assunzione dei diversi rimedi naturali accennati in questa pagina, alla diagnosi e al trattamento delle intolleranze alimentari rimandiamo alle pagine specifiche di Eurosalus.

Cordialmente,
Gabriele Piuri e dott. Attilio Speciani
Staff Medico Eurosalus

Oscillococcinum 200 K

Il rimedio principe della prevenzione influenzale naturale, in tutti gli stati del mondo. L'associazione di questo medicinale con i minerali più adatti a difendersi dalle forme influenzali è spesso sufficiente a tenere in salute tutta la famiglia.
Oscillococcinum200 K è un medicinale omeopatico.  Deriva da un tessuto molto ricco di DNA e RNA (esattamente come sono i Virus verso cui orientano la loro azione terapeutica) e viene infatti utilizzato per la prevenzione e la cura degli stati influenzali o del raffreddamento.
Influenza, infezioni virali, raffreddore comune sono condizioni in cui il suo uso si è documentato utile nel ridurre la durata delle stesse forme infettive. 
Vale la pena ricordare che la efficacia di questo tipo di rimedi è stata espressa anche in una valutazione indipendente della Cochrane (struttura scientifica tra le più rigorose al mondo, che verifica e controlla i risultati degli esperimenti clinici e delle ricerche applicate). Senza potere esprimere un giudizio di preferenza rispetto ad altre forme di trattamento allopatico, la Cochrane ha evidenziato che la durata delle patologie indicate era comunque minore grazie all'uso di rimedi di questo tipo, segnalando la necessità di approfondire gli studi in questa direzione visti i risultati promettenti.
Dosaggio standard: Nelle fasi di prevenzione influenzale, iniziando da ottobre o da novembre, si utilizza 1 Tubo Dose di uno dei rimedi  un solo giorno (si può prenderlo al mattino a digiuno) ogni settimana. Le indicazioni di Eurosalus sono di usare in aggiunta, una volta al mese, un rimedio ad azione proteggente sui virus influenzali come Influenzinum 200 oppure Iver Oti 200.
Dosaggio in fase acuta: Di fronte ad una forma di raffreddamento acuta o ad una forma influenzale o ad un virus parainfluenzale, l'uso di questi rimedi è di estrema utilità anche nell'affrontare immediatamente i sintomi acuti.
Di solito un dosaggio di 1/2 tubo all'inizio della sintomatologia, ripetendo la somministrazione dopo 2-4 ore e ripetendo poi nelle successive 24 ore la somministrazione per altre 2-3 volte è un ottimo strumento per trattare questo tipo di forma, e si integra perfettamente all'impiego di rimedi ad azione generale come una soluzione di minerali a base di Manganese, Rame e Zinco e all'uso dell'Olio Essenziale di Melaleuca.

http://www.eurosalus.com/istruzioni/istruzioni-per-uso/oscillococcinum-200-k.html

Che differenza c'è tra Histaminum e Orthohistaminum?

Buongiorno,
vorrei sapere quale è la differenza tra Histaminum e Orthohistaminum.
Grazie anticipatamente per la Vostra eventuale risposta.
Cordiali saluti.

Gentilissimo Lettore,
Histaminum e Orthohistaminum sono due prodotti similari che agicono come antistaminici naturali intervenendo sul sintomo allergico. A dosaggi simili a quelli spesso usati (5CH, 7CH, 9CH) la loro azione è prevalentemente sintomatica favorendo la riduzione dell'infiammazione generale dell'organismo.
Da un punto di vista squisitamente tecnico il termine "ortho" indica una aggiunta di dinamizzazione. Nel preparare un rimedio omeopatico bisogna passare attraverso due importanti processi: la dinamizzazione e la diluizione. Se la diluizione (deconcentrazione) lavora sugli effetti primari del rimedio la dinamizzazione definisce lo spettro di azioni secondarie del rimedio stesso.
Orthohistaminum e Histaminum differisco nel numero di dinamizzazioni: il primo viene dinamizzato 200 volte il secondo (come è comune per tutti i rimedi omeopatici) solo 100 volte.
Un'altra caratteristica che contraddistingue il prodotto Orthohistaminum riguarda la souches omeopatica di partenza per la preparazione del rimedio. La souches è la prima preparazione liquida della materia prima iniziale che viene successivamente diluita ad ogni passaggio nella preparazione del medicinale omeopatico. Nell'omeopatia classica la souches non è sempre definita in termini chimici di concentrazione, mentre in Orthohistaminum si parte sempre da una concentrazione di istamina definita (1 mg/ml).
Il nostro sito e in generale la nostra pratica clinica volgono alla ricerca di un punto di contatto tra medicine complementari e medicina tradizionale. Siamo convinti dell'efficacia dei trattamenti naturali ma siamo oltremodo persuasi dell'importanza di garantire a tutte le ricerche mediche una base scientifica che ne attesti l'efficacia. Su queste basi si è cercato sempre di integrare i diversi aspetti della medicina alternativa con tutti i parametri di comunicabilità scientifica propri della scienza occidentale.
Avendo sempre ben presente questi principi si è lavorato per ottenere con Orthohistaminum un medicinale omeopatico che potesse avere per ogni diluizione successiva una concentrazione definita. In pratica se la 4 DH corrisponde a 1 mg/ml la 5 DH corrisponde a 0,1 mg/ml e così via... Solo lavorando su questa strada è possibile pensare di comunicare i risultati ottenuti in alcuni lavori scientifici in modo corretto.
Proprio per queste ragioni preferiamo utilizzare nella nostra pratica clinica Orthohistaminum 9 CH se cerchiamo la sua azione sintomatica, oppure le sue varie diluizioni decimali (6DH, 7DH, 8DH e 9DH) quando usiamo una preparazione individualizzata emersa dalla effettuazione di un test DRIA.  
Ma questo nulla toglie alla efficacia del medicinale omeopatico Histaminum, supportato da decenni di sperimentazioni e di provings.
Nei vari casi in cui si va a ricercare una azione sintomatica sulle condizioni allergiche, entrambi i medicinali hanno una corretta indicazione. Quando invece ricerchiamo una azione individualizzata alla fine di un test DRIA oppure abbiamo la necessità di fare riferimento ad una concentrazione chimica di corrispondenza sul piano scientifico, sarà da utilizzare Orthohistaminum.  
Cordialmente,
Gabriele Piuri e Attilio Speciani
Staff Medico Eurosalus

http://www.eurosalus.com/omeopatia/risposte-ai-lettori/che-differenza-ce-tra-histaminum-e-orthohistaminum.html 

Orthohistaminum

Orthohistaminum è un rimedio omeopatico di notevole importanza per la gestione della infiammazione allergica e di tutti i sintomi infiammatori allergologici.
Questo rimedio può essere richiesto in diluizione decimale individualizzata(5DH, 6DH, 7DH, 8DH, 9DH) in capsule di cellulosa microcristallina a seguito di un test DRIA, e in quel caso quel tipo di dosaggio è personalizzato e dovrà essere usato solo da chi ha effettuato il test.(tipica indicazione il trattamento delle orticarie)
Ma il rimedio Orthohistaminum è uno dei rimedi più efficaci per i sintomi allergici e per i sintomi infiammatori, e può essere usato da tutti e tenuto in casa da tutti anche come Pronto Soccorso per alcune situazioni.
È usualmente preparato in granuli alla 9 CH (su ordinazione può essere richiesto anche ad altri dosaggi) e quindi è facile reperirlo in farmacia specificando le sue caratteristiche di produzione.
Per le modalità di assunzione dei rimedi omeopatici si può cliccare qui, o consultare le “FAQ Omeopatia ”.
Mentre il dosaggio standard è di solito di 3 granuli  da assumere 2 volte al giorno, molto più importante è l'impiego del rimedio in fasi acute.
In fasi acute (edemi, punture di zanzare, orticaria, reazioni allergiche) il rimedio può essere preso anche ogni 10-20 minuti, riducendo la frequenza di assunzione in relazione al beneficio ottenuto. Spesso l'uso di Orthohistaminum 9CH si affianca alle terapie iposensibilizzanti per le allergie stagionali nel caso di giornate di carica pollinica elevata. Non da dipendenza come avviene con gli antistaminici classici.
Il dosaggio per i bambini è assolutamente identico a quello degli adulti.
La durata del trattamento può essere anche lunga (nel caso di forme croniche o recidivanti) ed è in genere il medico a indicarla. Quando si usa il rimedio in autoterapia si ritiene che un impiego superiore al mese abbia bisogno del confronto col parere medico.
Dott. Attilio Speciani,
allergologo e immunologo clinico

http://www.eurosalus.com/istruzioni/istruzioni-per-uso/orthohistaminum.html