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lunedì 11 aprile 2011

Reflusso gastroesofageo

Salve.
Ho 43 anni e abito vicino a Cagliari. Soffro di ernia iatale e reflusso gastroesofageo, che mi danno una serie di disturbi che ormai i farmaci, che prendo da anni, non riescono più a controllare: bruciori di stomaco, salivazione eccessiva, gola infiammata, parotidi doloranti, eruttazioni acide. Ho anche sintomi che coinvolgono il cuore e il sistema nervoso, come tachicardia, extrasistole, senso di svenimento, tremori ecc.
Possibile che la Natura non abbia niente da offrire?
Grazie,
Felice.

Ho 40 anni e da 3 soffro di esofagite da reflusso sostenuto da ernia iatale da scivolamento. Alla terapia che mi ha prescritto il medico rispondo ottimamente, ma vorrei sapere se esiste anche qualche rimedio naturale particolarmente efficace e cosa dice in proposito la naturopatia.
La ringrazio per la cortese attenzione.
Giovanni.

Gentili lettori,
spesso le ricerche sui farmaci ne mettono in luce effetti collaterali anche notevoli. E' anche il caso dei medicinali oggi più prescritti in caso di reflusso gastroesofageo – gli inibitori di pompa protonica e gli antiacidi –, dei quali nuovi studi hanno evidenziato i molti rischi, soprattutto quando questi presidi vengono usati a tempo indefinito. In tali circostanze, è pienamente comprensibile il desiderio di rivolgersi a rimedi naturali, maggiormente rispettosi dell'individuo nella sua globalità.
L'esofagite da reflusso è un'infiammazione dell’esofago dovuta alla risalita - reflusso, appunto - di succo gastrico acido (o, meno frequentemente, di bile, che ha pH basico). L’esofago viene così a contatto di liquidi biologici che, in quella sede, si rivelano dannosi e che provocano infiammazione. All'origine del disturbo c'è la perdita della funzione di barriera nei confronti del reflusso di queste sostanze da parte della valvola posta tra stomaco ed esofago (cardias), un evento che si verifica ad esempio nell'ernia iatale, ovvero quando una porzione di stomaco risale nella cavità toracica passando attraverso il diaframma.
Come saprete, la naturopatia pone l'accento sulle cause ultime dei malesseri e su queste interviene, indagando approfonditamente lo stile di vita e il terreno della persona e individualizzando il trattamento, che si baserà sull'utilizzo di rimedi capaci di agire sugli aspetti fisici, psichici ed emotivi. Ciò è ovviamente possibile solo all'interno di una seduta di naturopatia, che possa anche permettere di valutare se l'ernia debba essere interpretata come un segno di evoluzione diatesica oppure no e quindi di attuare il conseguente specifico trattamento naturopatico di fondo.
In linea generale, la naturopatia, in circostanze come queste, valuta innanzitutto la risposta infiammatoria del soggetto e l'eventuale distonia – ovvero la non corretta funzionalità - del sistema neurovegetativo.
In merito alla normalizzazione dell'infiammazione (che è presente non solo nel reflusso, ma anche nei disturbi digestivi analoghi: gastrite, ulcera, duodenite ecc.), i rimedi dolci a disposizione sono moltissimi, soprattutto tra i vegetali.
Possono in particolare essere impiegati proficuamente i prodotti che hanno anche altre proprietà (ad esempio, emollienti e cicatrizzanti), in modo da velocizzare ancor più il riequilibrio della funzionalità delle mucose del digerente. Nella scelta, è comunque meglio evitare le preparazioni con alcol (estratti idroalcolici o tinture madri), per non irritare ulteriormente le mucose, preferendo invece le estrazioni acquose e le compresse.
Molto indicate sono: la liquirizia, in compresse o decotto; l'aloe vera (lasciate perdere il succo, in vendita ormai persino nei supermercati; cercate le capsule, al più alto titolo possibile di acemannano); mirtillo e incenso (Boswellia serrata) sotto forma di estratti secchi titolati e standardizzati; malva, altea e piantaggine in parti uguali in taglio tisana, macerate a freddo per molte ore; camomilla e calendula anch'esse in taglio tisana; argilla verde, 1 cucchiaino mescolato a lungo in ½ bicchiere di acqua prima dei pasti; fico gemmoderivato; gli acidi grassi essenziali omega 3; alcuni litoterapici, come Marbre saccharoide D8; il sale di Schuessler Natrum sulphuricum D6.
E' utile comunque indagare, con specifiche metodiche, anche sulla compartecipazione all'infiammazione di eventuali intolleranze alimentari - sempre possibili nel reflusso - e correggere l'alimentazione di conseguenza.
Anche in assenza di ipersensibilità, sono in ogni caso opportuni alcuni accorgimenti alimentari. La riduzione o l'eliminazione di grassi e fritti (che ritardano lo svuotamento gastrico) è consigliata, così come quella dei cibi irritanti le mucose (caffè, tè, aglio, agrumi, pomodoro, cioccolato, spezie e condimenti piccanti, insaccati, bibite gassate ecc.). Irritano le mucose anche alcolici, fumo e farmaci antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti FANS, tra cui la comunissima aspirina).
Esistono poi alcuni alimenti preziosissimi per i loro benefici effetti cicatrizzanti, quali carota, patata e, soprattutto, cavolo: il succo centrifugato di questi ortaggi (1 bicchiere ¼ d'ora prima dei pasti) funziona in 2 settimane e, nel caso, può essere utilizzato anche come monodieta.
Frazionare la quantità quotidiana di cibo in almeno 6 mini-spuntini da consumare nel corso della giornata è utile per tamponare gli acidi e per ridurre la pressione intraddominale. A quest’ultimo scopo, è bene inoltre dimagrire se si è in sovrappeso e bandire abiti e cinture strette.
Per quel che riguarda invece la componente neurovegetativa, va detto che il reflusso si rinviene spesso in persone ansiose o comunque emotive. La secrezione acida nello stomaco dipende infatti dall’ipotalamo, molto sensibile agli effetti dello stress: nei soggetti stressati si è visto che lo stomaco, invece che i fisiologici 1-2 ml di acido cloridrico, ne produce fino a 50. Diventa essenziale quindi provvedere anche al riequilibrio della sfera psicoemotiva.
Gli oligoelelementi manganese-cobalto (rimedio perfetto per i soggetti distonici) e litio, gli opportuni fiori di Bach, il gemmoderivato di tiglio, la melissa, ottima nelle somatizzazioni sull'apparato digerente, e i tanti altri rimedi che agiscono sugli aspetti neurovegetativi di cui si parla approfonditamente in altre pagine di Eurosalus, rappresentano tutte valide soluzioni per intervenire in queste circostanze.
Nel riequilibrio del piano neurovegetativo, risulta inoltre particolarmente adatta la riflessologia plantare.
Anche nel caso del reflusso, i prodotti naturali possono sì rappresentare un importante supporto, ma – come i farmaci - non devono diventare una dipendenza (e magari farci dimenticare, nel momento in cui si mitigano i sintomi, di intervenire sulle cause): nel mentre che i rimedi esplicano la loro azione, è indispensabile incominciare a cambiare stile di vita, imparando a mantenere quanto più possibile sotto controllo i propri livelli di stress e acquisendo buone abitudini, quali la pratica consuetudinaria di un'attività fisica e di tecniche in grado di riequilibrare la globalità del sistema corpo-mente-spirito, come gli esercizi di rilassamento, la meditazione, il tai qi chuan, il qi gong, lo yoga.
Cordiali saluti,
dr. Luca Avoledo
Naturopata

Fonte:
http://www.eurosalus.com/naturopatia/risposte-ai-lettori/reflusso-gastroesofageo.html 

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